Nella tranquilla città di Vondervotteimittiss tutti vivevano perfettamente  felici, immersi nella loro vita tranquilla, tuttavia il villaggio era posizionato in una vallata circolare  composto da 60 casupole  tutte uguali tra loro costruite con mattonelle rosse, le finestre piccolissime  con vetri minuscoli e telai grandi, il legno scuro con scarsa varietà di disegno poiché gli incisori di Vondervotteimittis sanno  solo incidere gli orologi e i cavoli .Ognuna di queste casupole ha il suo giardino composto da una meridiana e ventiquattro cavoli. ln ognuna di queste casupole ci abita un signore seduto su una poltrona con fondo di cuoio che guarda sempre  con un occhio l’orologio situato nella torre del palazzo municipale, egli sta seduto con la gamba destra sopra quella sinistra e fuma tranquillamente una pipa.

Sopra la sala riunioni del palazzo municipale c’è la torre dove sta il grande orologio simbolo indiscusso di Vondervotteimittiss ed è proprio questo oggetto  che guardano tutti i padroni di casa delle casupole, li abita il campanaro il cui ha solo il compito di vegliare sull orologio! Da tempi memorabili non è mai successo che il grande orologio non segnasse le ore e la stessa cosa si può dire anche per tutti gli altri orologi di Vondervotteimittiss. La grande campana suonava sempre le ore in maniera perfetta quasi maniacale. Gli anziani signori andavano pazzi per i crauti e per gli orologi.

A Vondervotteimittiss regnava la felicità e la tranquillità ma questo quadro felice stava per essere rovinato. Un giorno quando ormai mancavano  cinque minuti a mezzogiorno dalla cima delle colline gli anziani signori vedevano scendere un oggetto bizzarro ma più si avvicinava più riuscivano a capire che si trattava di un omino che teneva  sotto un braccio una feluca e  sotto l’altro braccio un grande violino grosso cinque volte l’omino, egli disegnava passi fantastici nello scendere dalla cima, gli anziani signori dapprima erano entusiasti di questo omino poi iniziavano ad avere il sospetto, questo omino andava molto veloce ed era fuori tempo rispetto l’orologio, quando ormai mancava un minuto al suono delle campane egli balzo su di loro e con abili passi di danza balzo sulla torre prese il Campanaro e gli conficco’ sul capo la grande feluca coprendogli gli occhi e il naso e con il violino si mise a suonare il grande rataplan del diavolo, nessuno si immaginava cosa avesse in mente l’omino con questa aggressione ma erano troppo presi con l’orologio per pensare cosa sarebbe successo, mentre erano le dodici in punto la grande campana inizio a segnare le ore, uno, due, tre, quattro, cinque  e sei e tutti ripetevano a gran voce uno, due, tre, quattro, cinque, sei  e poi sette, otto, nove, dieci e undici, finché segnò pure le dodici e dodici ripetevano i signori anziani soddisfatti ma l’orologio non aveva finito, segno’ le tredici tra lo sgomento degli anziani signori. Come descrivere la scena terribile che sconvolse Vondervotteimittiss, tutti gli orologi iniziavano a danzare come matti, i cavoli diventerano  rossi come se il diavolo si era impradonito di loro, gli anziani signori si riempivano sempre la pipa e fumavano come matti finché il villaggio di Vondervotteimittiss fu ricoperto di fumo, ogni tanto si riusciva a vedere dal fumo quel tanto odiato diavolo che aveva sconvolto la vita felice di Vondervotteimittiss:aveva ancora in mano il violino che suonava  e con i denti aveva la corda della campana che abitava scuotere il capo provocando un frastuono che nessuno orecchie poteva ascoltare. Con questo simile orrore mi decisi ad abbandonare Vondervotteimittiss rivolgendo un appello a tutti coloro che amano i crauti e l’orologio : Tutti insieme muoviamo verso 
il borgo, riportiamo l’antico ordine di cose a Vondervotteimittiss, scacciando il pic- 
coletto dal campanile. 
Questo piccoletto è riuscito nel suo intento di sconvolgere la vita a coloro che abitano in questo borgo, questo splendido racconto di Edgar allan poe ci insegna che tutto procede in maniera tranquilla come un orologio che segna tutte le ore in maniera perfetta, e così è la nostra vita che procede come un orologio finché un piccolo diavoletto arriva a sconvolgere le nostre vite e i nostri piani. 
Nella mia vita è arrivato da un bel po’ questo piccoletto, più che sconvolto mi sta facendo divertire come un pazzo, io amo  l’orologio ma non sarò mai perfetto come lui è non voglio esserlo ,odio la tranquillità e adoro l’imperfezione  essere un giorno rosso e un giorno blu, fumare uno spinello alla fragola e un giorno una pipa alla vaniglia, mangiare il pesce e dopo la carne, giocare come un leone ed essere pericoloso come un cobra, trovarmi a parigi e chissà dopo dove sarò….. forse Vienna o no forse Londra…..